Indice articolo
Le novità di maggio su Linux Mint 20 si aprono con un ringraziamento a sostenitori e donatori. Poi un secco sbarramento all'installazione del gestore di pacchetti snap in Linux Mint 20: viola principi cardine di libertà e trasparenza del software libero. Sottraendo di fatto all'utente il controllo di parti chiave del sistema con meccanismi offuscati e resi irremovibili.
Il fondatore del progetto esordisce ringraziando donatori e sostenitori in vario modo del progetto e annuncia che il team sta ancora lavorando alle colorazioni dei temi dopo aver raccolto opinioni discordi dagli utenti. Si consentirà una selezione agli utenti che potranno scegliere vecchie e nuove declinazione dei colori negli elementi dei temi grafici.
Niente snapd in Linux Mint 20
Ma il punto centrale del post di Lefebvre è un secco no all'invasione nella privacy e alle condotte, ritenute inaccettabili, del sistema di gestione di installazione Snap. Esso si prefigge lo scopo di includere requisiti per la compatibilità in Linux delle ultime versioni di tanti programmi. Che sarebbe cosa ottima se non fosse per le modalità del suo ingresso nel sistema ospite. Attraverso una notifica che nasce dal pacchetto Chromium e invita l'utente ad installare snap come indispensabile il che già non è vero.
Senza avvisarne l'utente, aggiunge poi le proprie fonti di pacchetti software tra quelle fidate, imponendo proprie librerie. Modificate con l'apparente lodevole scopo di evitare conflitti al sistema sottostante. Ma sottraendo di fatto il controllo del sistema all'utente. Non si può rimuoverle o sostituirle con altra versione. Contravvenendo ad un principio baluardo del progetto Linux Mint, rende i propri meccanismi, invece che trasparenti e modificabili, in imperscrutabili e rivolti al tracciamento delle attività degli utenti.
E l'accusa di Lefebrvre va più a fondo della questione senza risparmiare implicite critiche a Canonical, responsabile del progetto Ubuntu. Proprio Ubuntu, nell'ultima versione della sua distribuzione consente questo comportamento nel suo "store". Linux Mint 20 si baserà su Ubuntu 20.04 LTS ma con un deciso stop all'installazione di snap. La cui pratica è volta, secondo Lefebvre, a snaturare totalmente l'essenza di un sistema operativo. Trasformandolo da libero a costretto da logiche commerciali. Alle spalle degli utenti, ignari, che si trovano raggirati.
Linux Mint: prima la privacy
E parla ancora del pacchetto responsabile di questo comportamento nell'app "store" di Ubuntum, Chromium. Che "in realtà è vuoto e si comporta senza il tuo consenso, come backdoor per connettere il tuo computer allo store di Ubuntu. Le applicazioni presenti in questo "store" non possono essere modificate e rimosse. Non puoi riceverne informazioni, fare modifiche o anche ricevere i pacchetti coinvolti da altro "store". Hai tanta libertà nel tuo computer quanto se tu stessi usando software proprietario. Nessuna! Questo è un effetto simile a soluzioni commerciali proprietarie, ma con due fondamentali differenze: vuole privilegi assoluti nel tuo sistema e si installa senza che tu lo abbia chiesto".
Accuse pesanti ma il messaggio è chiaro: nessuna misura che possa limitarne la natura libera, ispezionabile e modificabile, sarà mai tollerata in Linux Mint. L'installazione dei pacchetti principali legati a snap sarà vietata per impostazione predefinita in Linux Mint 20. Ma l'utente sarà comunque libero di procurarselo di propria iniziativa.
Ancora una volta Linux Mint di dissocia dalle scelte di Canonical. Che già in passato era stata discussa per presunte strategie commerciali legate al tracciamento degli utenti in Ubuntu: Mint non si piega di fronte al minimo sacrificio di privacy, libertà e trasparenza per i propri utenti. E l'interesse per la versione di Mint pura Debian (LMDE) che fa a meno di Ubuntu a parità di semplicità d'uso è un progetto tutt'altro che ritenuto secondario.
Nvidia Optimus in Linux Mint ed altro
Le novità di maggio su Linux Mint 20 proseguono con l'annuncio del supporto per la tecnologia Nvidia Optimus che consente di pilotare il carico sulla parte grafica dalla scheda video integrata, più silenziosa ed economica a quella di alta performance tramite il controllo nella relativa applet. E addirittura di riservare comportamenti differenti dell'hardware all'avvio di applicazioni che coinvolgano il comparto grafico del computer.
Infine una nuova nota proprio sulle applet, la c.d. systray sulla destra che avrà un comportamento rinnovato e potrà essere stilizzata attraverso temi grafici differenti.
Ulteriori notizie relative all'uscita di Linux Mint 20 Ulyana non ce ne sono. Resta il generico "in giugno" annunciato un paio di mesi fa. Se tutto va bene quindi, al prossimo aggiornamento del blog avremmo già avuto la possibilità di provare Linux Mint 20.