La fetta di mercato di utenti di desktop Linux cresce, come mai avvenuto prima, da 4 mesi consecutivi. Fotografa la situazione l'autorevole NetMarketShare. Numeri ancora ridotti ma chissà se non sia il segno di un cambio di passo.
La percentuale di utenti di desktop basati su kernel linux sta crescendo in maniera "sensibile" da oltre 4 mesi. Questa la fotografia attuale riportata dall'autorevole sito web NetMarketShare. Visto il trend quadrimestrale è quasi indubbio che, pur nel campo della statistica, non può trattarsi di un errore.
Se confrontato con i primi dati raccolti su Linux da NMS, che risalgono a maggio 2016, si nota che abbiamo a che fare con un picco mai raggiunto finora per le postazioni desktop di distribuzioni Linux.
Quello che si nota poi è che sono specialmente le distro basate su Ubuntu ad ottenere il maggior balzo in avanti rispetto alle altre.
Diciamolo però: non parliamo di numeri enormi, nei quali Microsoft detiene di fatto ancora un monopolio.
Ma se ci fidiamo del dato riportato da NMS, potremmo dire che da aprile, un personal computer in più ogni 100 avrebbe dato il benvenuto ad una alternativa open-source.
E così i PC basati su linux sarebbero adesso quasi 4 ogni 100. E il dato non è ancora assestato.
Proprio perché parliamo di numeri ridotti, diventa chiaro come il tracciamento specifico di Linux Mint, riportato allo 0,00%, non possa essere ritenuto statisticamente valido.
Perché se ci basiamo sulla popolarità fondata sui click nel portale DistroWatch, è chiaro che Linux Mint sia quasi il doppio più popolare di Ubuntu stesso.
Se invece facciamo riferimento all'altro autorevole portale statistico sull'utilizzo delle tecnologie informatiche, StatCounter, non troviamo nulla di quanto messo in evidenza da NMS.
E anzi, isolando l'utilizzo di Linux nel periodo gennaio-giugno, sui soli PC fissi e notebook, l'ultimo dato riporta la presenza di kernel su appena l'1.69% delle installazioni di PC fissi e notebook.
Le ragioni possono essere le differenti metriche adoperate dai due portali per ottenere il dato statistico. Perciò è plausibile che il dato sia differente. Ma l'assenza di picchi su di un dato campione, non significa affatto che non ve ne possa essere ragionevolmente uno su altro campione.
Se da una serie di dati meramente statistici passiamo a discutere sulle possibili ragioni di questa crescita, rischiamo di costruire dibattiti sul nulla.
Però potrebbe essere un sintomo del lockdown e dello smart-working. Magari molti utenti hanno usato di più il loro PC di casa con linux rispetto alla dotazione aziendale.
Oppure anche, il termine del supporto per Windows 7 ha spinto molti utenti insoddisfatti a non passare certo a Windows 10 nel computer di casa, e a cercare un'alternativa che non richieda l'esborso delle cifre necessarie a procurarsi un Mac.
Ottenendo il ringiovanimento del PC senza la zavorra di Windows, con la constatazione che tutte le piattaforme come Skype, Zoom, Teamviewer, WhatsApp, Telegram, Signal,... sono supportatissime in ambiente Linux.
Noi appassionati, non possiamo che trovare comunque il dato incoraggiante ed interessante. Come vedere la nostra squadra scalare la classifica! E se ci basta coinvolgere con l'entusiasmo amici e conoscenti, la maggiore popolarità del nostro sistema quotidiano, se il trend si conferma, non potrà non portarci, nel medio e lungo termine, ad averlo sempre più evoluto e raffinato.
Se condividi con me e gli altri lettori il tuo parere su questi dati, questa pagina potrebbe diventare interessante!