Tempi duri per Windows :(

Tempi duri per Windows. Si moltiplicano i passi falsi di Microsoft con gli aggiornamenti che si stanno trasformando in un incubo per i suoi utenti, anche solo nei primi mesi dell'anno. Elon Musk aggiunge benzina sul fuoco mentre crescono i malumori per il rinvio di Windows 12 e per le novità di Windows 11 24H2. Ma a tutto questo c'è soluzione.

Errori frequenti negli aggiornamenti

Molti utenti di Windows hanno imparato a proprio spese a conoscere molte stringhe identificative degli aggiornamenti del loro sistema operativo. E a incrociare le dita quando li scaricano e applicano.

L'aggiornamento KB5001716 per Windows 10

Come KB5001716. È di ieri 7 marzo la notizia relativa a questo aggiornamento per Windows 10 che sta tempestando di errori quei poveri utenti che, finora, di passare a Windows 11 proprio non ne hanno voluto sapere. Oppure non lo hanno potuto fare perché il loro PC, anche se recente e dalle caratteristiche più che dignitose, non lo permette.

Nelle intenzioni di Microsoft, questo aggiornamento dovrebbe rendere più efficiente ed intelligente il rilascio di aggiornamenti per Windows 10.
La pagina di supporto ufficiale dell'aggiornamento, sotto Problemi noti, cita il fatto che non ve ne sia alcuno.

Ma, ironia della sorte, gli utenti ricevono notifica di un errore 0x80070643, persino nei casi in cui l'installazione di questo aggiornamento vada a buon fine.

Nella migliore delle ipotesi la soluzione proposta da Microsoft consiste nel disinstallare l'aggiornamento problematico. Come in questo caso. Spesso però di deve attendere la segnalazione di un c.d. fix per risolverlo.

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Una amara consuetudine

Si potrebbe dire che, essendo Windows il sistema operativo più utilizzato al mondo, ci sta che alcuni passi falsi possano avere luogo. Se non fosse che gli utenti di Windows si sono purtroppo abituati a sperimentare sulla loro pelle o a leggere notizie di eventi simili, di continuo.

L'aggiornamento KB5034765 per Windows 11

Esempi? Basta andare indietro di poco più di un paio di settimane. 13 febbraio 2024: L'aggiornamento KB5034765 per Windows 11, si blocca al 96% quindi arriva il messaggio "Qualcosa non è andato come previsto. Non c’è bisogno di preoccuparsi, le modifiche saranno annullate. Per favore, tieni il computer acceso". Crash di Esplora File, sparizione della barra applicazioni dopo il login. Alcuni problemi di questo aggiornamento hanno generato una schermata blu per un bug nei driver del WiFi Intel.

L'aggiornamento KB5034204 per Windows 11

Altre due settimane indietro. 31 gennaio: KB5034204. Blocco e dell’interruzione dell’installazione, con il sistema operativo che riporta il codice di errore 0x8007000d.

L'aggiornamento KB503441 per Windows 11

Ancora due settimane indietro. 11 gennaio: KB5034441 non si installa con errore 0x80070643. L'aggiornamento rilasciato per risolvere una vulnerabilità identificata come CVE-2024-20666 al suo sistema di cifratura dati BitLocker, finisce con il causare più danni che benefici. Perché Microsoft, in attesa di rilasciare una soluzione, suggerisce agli utenti impazienti di modificare e ridimensionare partizioni delicatissime, a rischio di buttare l'hard-disk e dire addio al contenuto.

L'aggiornamento KB5034123 per Windows 11

9 gennaio: KB5034123. Impossibilità di installare l'aggiornamento apparentemente senza ragioni ed una serie di stack di errori tra i più disparati.

Windows 11 23H2 (KB5031356)

Mi fermo con i problemi giunti alla ribalta delle cronache nei primi due mesi dell'anno, anche se dovrei citare quelli sorti dopo l'aggiornamento 16 ottobre 2023: Win 11 23H2 KB5031356.

Microsoft: la più lenta a risolvere problemi

Può risultare scoraggiante scoprire, grazie allo studio del team Project Zero di Google che si occupa di sicurezza, un altro dato. Microsoft, nel triennio 2019-2021 è seconda solo ad Apple per la quantità di bug importanti riscontrati, ma soprattutto è stata necessaria una media di circa 83 giorni per provi rimedio. Ed in questo è seconda solo ad Oracle. Pare inoltre che una cospicua fetta dei problemi non trovi soluzione neppure dopo 3 mesi dalla sua scoperta.

Il report del team Project  Zero sulla sicurezza dei sistemi Microsoft
Il report del team Project Zero sulla sicurezza dei sistemi Microsoft

Aggiornamenti "caldamente sollecitati"

Microsoft non può obbligare gli utenti di Windows 10 a passare a Windows 11 anche perché la versione 10 è ufficialmente supportata fino a ottobre 2025. Ciononostante Microsoft, da tempo molti utenti ricevono popup che li invita caldamente ad affrontare il passaggio.

L'invito di Microsoft ad aggiornare a Windows 11
"Invito" di Microsoft ad aggiornare a Windows 11

In una nota ufficiale si legge "A partire dall'aggiornamento di sicurezza di aprile 2024, gli utenti Windows che lavorano su PC aziendali non gestiti con domini cloud e aggiunti a domini, riceveranno messaggi di invito ad aggiornare gratuitamente a Windows 11. Questo fa parte della nostra missione di contribuire a mantenere la tua organizzazione protetta e produttiva".

Dal 31 gennaio sono state rimosse dallo store e fermate le vendite di licenze ufficiali di Windows 10 Home e Pro. Le rispettive versioni retail di Windows 11 sono acquistabili per € 145 e € 259.

Elon Musk e il suo nuovo portatile con Windows 11

Come se non bastasse, a gettare benzina sul fuoco del colosso fuori controllo, ci si mette pure Elon Musk. Ha appena acquistato un nuovo PC equipaggiato con Windows 11, desideroso di valutare l'implementazione in CoPilot della IA basata su ChatGPT di cui è uno dei padri. Malgrado il genio, come tanti comuni mortali, sperimenta che la configurazione iniziale pretende la connessione ad un account Microsoft e quindi ricorre al suo social per un messaggio assai indispettito.

L'indispettito Tweet di Elon Musk su Windows 11
L'indispettito Tweet di Elon Musk su Windows 11

"Ho appena acquistato un nuovo PC portatile e non mi permetterà di usarlo a meno che non crei un account Microsoft, il che significa anche dare alla loro intelligenza artificiale l'accesso al mio computer! Questo è un vero casino. In passato c'era un'opzione per saltare l'accesso o la creazione di un account Microsoft. Lo vedete anche voi?"

Come altri utenti, abituati ad arrabattarsi per trovare un modo per raggirare gli ostacoli di Microsoft all'utilizzo del proprio computer, anche Musk scopre il trucco per avviare Windows senza un account e allora si rivolge direttamente all'amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella:

"Satya, non intendo essere una seccatura, ma consenti alle persone che configurano un nuovo PC Windows di saltare la creazione di un account Microsoft. Questa opzione scompare se il computer è connesso al WiFi. Inoltre, anche se vuoi iscriverti, non ti consentirà di utilizzare un indirizzo email di lavoro e io HO solo indirizzi email di lavoro!"

Obsolescenza che non prevedi ma programmata

Penso anche agli utenti che hanno acquistato un PC con Windows 10 che Microsoft promise sarebbe stato l'unico ed ultimo sistema operativo ed avrebbe seguito un ciclo di sviluppo continuo. Come Arch Linux fa da oltre 20 anni!

Insomma acquisti un PC con il sistema Microsoft definitivo, dotato di caratteristiche tecniche più che dignitose e poco dopo viene commercializzato Windows 11. Se già parte una smorfia di fastidio, immagino il disappunto di un utente che scopre che il PC non possiede requisiti per "beneficiare" del nuovo sistema operativo e che in pratica è già inadeguato agli sviluppi futuri di Microsoft. Quando si dice obsolescenza programmata.

Questo PC non soddisfa i requisiti minimi di Windows 11
Questo PC non soddisfa i requisiti minimi di Windows 11

Lo so. Anche in questo caso un utente Microsoft è abituato a non fidarsi del proprio sistema operativo e cercando soluzioni, raramente alla portata dell'utente comune, poi le trova.

Windows 11 24H2 ma niente Windows 12 per il 2024

Eppure tanti affezionati utenti smaniano in attesa delle novità e di nuove versioni del sistema operativo. Alcuni sono rimasti delusi scoprendo che Windows 12, di cui si vocifera da quasi un anno, per il 2024 non andrà atteso.

Alcune indiscrezioni e concept di design sul suo possibile aspetto avevano già fatto sbavare diversi utenti appassionati utilizzatori del sistema Microsoft.

Chi li ha visti e di OS ne conosce parecchi aveva già notato una spudorata clonazione dell'ambiente desktop di Deepin Linux, disponibile da anni. Avresti mai detto che gli USA copiano i cinesi!

Quote di mercato di Windows a marzo 2024

Beh dai, sai già dove voglio arrivare se hai visto come si chiamano il blog e il mio canale YouTube. È evidente che sono di parte ma finora ho riportato fatti reali insieme alle mie opinioni. Del resto io non sono il servizio pubblico e non sono tenuto all'imparzialità. Ma lasciamo pure da parte le mie opinioni di utente che ha abbandonato Microsoft e qualunque software non open-source da tanti anni.

Prendiamo i freddi e crudi dati di questi fenomeni. Da StatCounter, il punto di riferimento per le statistiche sull'utilizzo delle tecnologie. L'autorevole sito web ci mostra che l'utilizzo di Windows 10 è persino in crescita a partire da gennaio di quest'anno! E malgrado gli sforzi di Microsoft supera il 67% dei PC Windows in circolazione. Il sito ci dimostra che Windows 11 è presente in meno di un PC su 3 tra quelli che montano un OS di Redmond.

C'è persino una disperata e temo inconsapevole fetta di utenti che ancora adopera Windows 7 chissà se per attività online come shopping o home-banking. Sistema operativo per molti aspetti valido, ma morto e sepolto da anni, in balia di giganteschi problemi di sicurezza di dominio pubblico che nessuno più risolve.

Quota di mercato di Linux a marzo 2024

E quindi cosa fare? Cosa pensi che ti dica? Ma restiamo ancora nella consultazione dei crudi dati. Guardiamo i dati su Linux di StatCounter. Non sono riferiti all'impiego su server dove, da oltre 20 anni il pinguino ha stracciato ogni concorrenza diventando fulcro di internet, server di posta e cloud computing. Non sono nemmeno riferiti a dispositivi mobili dove Android, software proprietario basato su Linux, la fa da padrone. Sono riferiti a PC da scrivania o portatili. Workstation, che lavorano per un utente alla volta, dotati di un bell'aspetto, finestre, tanti programmi e ormai solo di rado uno schermo nero con testo bianco.

Ebbene, negli ultimi 3 anni, il numero dei PC di questo tipo equipaggiati con Linux, è raddoppiato. E da novembre 2023 a febbraio lo sta facendo a passo di carica.

StatCounter Linux feb 2024
StatCounter Linux feb 2024

Luoghi comuni su Linux

Così pochi? Sento domandarmi spesso. Se fosse un sistema valido, tutti lo utilizzerebbero. Il fatto è che far funzionare il WiFi o una stampante è un'impresa da guru informatici. E poi Office, Photoshop e AutoCAD non funzionano con Linux.

Chi lo dice non si rende forse conto di cosa significhi competere con i colossi da miliardi di capitalizzazione. E nemmeno la potenza commerciale richiesta per far finire sugli scaffali di grandi catene o negozi specializzati alcuni ottimi computer all'ultimo grido che tantissime solide realtà commercializzano con Linux preinstallato. Solo Google in parte ci riesce con i suoi Chromebook basati su Linux.

I problemi hardware sono rari o non venderebbero computer fissi, mini PC e laptop, su base Intel e AMD, RADEON e NVIDIA con Linux preinstallato. Sono solo alcuni, per fortuna pochi, produttori di hardware che cifrano i propri driver WiFi e bluetooth, li rilasciano solo per Windows e non permettono di replicarli e farli funzionare con Linux. Tutte le marche di stampanti prevedono driver per Linux e spesso basta collegarle senza fare nulla per stampare subito

Infine c'è il fenomeno del vendor lock-in quanto ai super software citati. Dagli un'occhiata su Wikipedia oppure definiamo semplicemente il concetto come "abuso di posizione dominante" se non proprio monopolio. Non è colpa di Linux se tali programmi non sono installabili. Perché se non è semplice disinteresse nei confronti di chi cerca alternative per sottrarsi a logiche folli, si tratta proprio di uno specifico intento di non renderle compatibili.

Dai a Linux una possibilità

Se sei stanco delle limitazioni imposte da altri sistemi operativi o se vuoi semplicemente esplorare qualcosa di nuovo, ti invito a dare a Linux una possibilità. Potresti sorprenderti di quanto possa essere adatto alle tue esigenze. Linux non è riservato ad utenti esperti o appassionati di informatica, ma è diventato sempre più accessibile e user-friendly nel corso degli ultimi anni.

Da dove puoi partire? Da alcuni miei articoli tra cui quelli sul confronto tra Windows 10 e Linux Mint, che in molti hanno già visto. In quello Come orientarsi tra le distribuzioni Linux se credi che esista solo Ubuntu. Puoi consultare la mia panoramica delle Distribuzioni Linux per principianti 2023.

Il meglio che puoi fare è mettere il blog tra i preferiti del browser ed iscriverti al canale YouTube perché i prossimi articoli e video conterranno nuovi consigli su come scegliere il tuo primo sistema operativo Linux per principianti e perché rinnoverò proposte specifiche di sistemi operativi basati su Linux che ritengo essere i migliori per il 2024.

Intanto grazie per la lettura e a presto.

Diffondi la conoscenza!

27 commenti su “Tempi duri per Windows :(”

  1. Windows a tratti è imbarazzante, sta vivendo per quella mega diffusione che ha avuto negli anni ‘90 dove Apple era allo sbando e Linux era davvero per pochissimi.
    Ho un portatile al lavoro con dual boot 10/mint….con 10 sembra un altro pc, senza contare che mi sono imbattuto pure io su questo mancato aggiornamento, ma per quello che mi serve può rimanere tranquillamente così finché non trovano una soluzione.
    L’obsolescenza programmata è un dato di fatto, in più occasioni ho ribadito come la maggior parte di noi faccia uso del computer per cose semplici (streaming, navigazione, posta, ecc…), quindi moltissime macchine ritenute vecchie, con pochi euro per acquistare ram e SSD potrebbero tranquillamente continuare a fare il proprio lavoro, e forse qualcosina in più.
    Rimane evidente che se chi usa il computer è un gamer, un professionista audio/video, la necessità di una macchina performante é d’obbligo.

    Luca

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    • Ciao Luca, concordo in pieno. Anche sulle esigenze di professionisti e gamer che ad ogni nuova generazione di CPU, si fanno configurare dal mio negozio il top di gamma, top di gamma di grafica, massima RAM alla massima frequenza ecc. PC che potrebbero durare venti anni ciascuno per un utente comune!

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      • …oltretutto si crea anche un problema di tipo “ecologico”, con il rischio di creare davvero una quantità di rifiuti impressionante, solo per avere il meglio del meglio bollando per “vecchio” una cosa che, in realtà, vecchia non è.
        l’utente medio, con un top di gamma da gamer (ad esempio), sai quanti anni potrebbe farci con quella macchina?
        al massimo, se è un portatile, cambierà la pila.

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  2. Caro Dario.

    Sia questo sia il tuo precedente video in versione musicista sono ottimi contenuti per la propaganda di Linux e del software libero: la risposta estremamente positiva del tuo pubblico lo conferma.

    Onestamente, preferisco a questo ultimo tipo di contenuto quelli con argomenti più pratici.

    Vediamo i numeri relativi all’utilizzo mondiale di sistemi operativi desktop nell’ultimo anno:
    · Windows è costantemente sopra il 70%
    · MacOs è costantemente sopra il 15%
    · Considero generosamente Chrome OS come distribuzione Linux, sommo Linux, in totale 5-6%

    L’analisi di Pareto ci dice che Linux sul desktop è in classe C con oscillazioni di un non significativo 1% sul totale, celebrato dai media specializzati quando positivo e taciuto quando negativo.

    Al contrario, Windows è costantemente in classe A, nostante l’eccellente hardware introdotto recentemente da Apple.

    Tempi duri per Windows? I numeri dicono il contrario.

    Sono tanti i motivi che limitano l’adozione di Linux sul desktop, due sono secondo più importanti degli altri.
    Il primo motivo è la limitata disponibilità di hardware con Linux preinstallato, inoltre esso è generalmente venduto con un sovrapprezzo del 20% a parità di specifiche.

    Il secondo motivo è la limitata disponibilità di software standard di fatto in ambito business. Certo ci sono delle ottime alternative disponibili su Linux ma sono lontane da essere equivalenti in termini di funzionalità.

    I problemi di aggiornamento di Windows non sono una novità e generalmente non hanno impatto sugli utenti che scelgono il canale più stabile. Peraltro qualche aggiornamento non proprio felice colpisce anche gli utenti Linux: tutti suggeriamo di prevedere misure di rollback del sistema proprio a protezione di questi eventi.

    Le decisioni di Microsoft non sono poi così diverse da quelle delle imprese che dominano nel mondo Linux, cito Red Hat con CentOS e Canonical con il formato snap per fare due esempi.

    A proposito di sicurezza, i tentativi di furto di credenziali, la maggiore minaccia per l’utente desktop, avvengono quasi esclusivamente tramite strumenti web e approfittano dell’anello debole del sistema, ovvero il bipede alla tastiera, che è lo stesso indipendentemente dal sistema operativo.

    I punti di forza di Linux sono la modularità che consente di costruire un sistema a propria immagine e somiglianza – ciò peraltro in contrasto con l’approccio della comunità di Linux Mint – ed il modello di sviluppo libero e con codice sorgente aperto, che è garanzia di libertà

    Ciò ne fa un’ottima scelta in tutti i casi in cui gli strumenti software disponibili su Linux consentono un flusso operativo efficacie e completo.

    Gabriele

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    • Ciao Gabriele, ottimi spunti come sempre, grazie. Penso che la mole di pezzi trattata dai produttori di PC Linux possa rappresentare la ragione del costo superiore… che non lo è se poi metti in conto che, con una distro, il PC possa durare tranquillamente quasi il doppio che con OS commerciali dove Apple, sull’obsolescenza, upgrade senza possibilità di rollback, sarebbe da mettere alla gogna.
      Vero, il modello di aziende che possono riversare grandi risorse su ricerca e sviluppo consentono ai software commerciali di essere spesso un passo avanti. Ma altrettanto spesso inutilmente complessi, complicati e progettati non da chi vuole usarli per primo. Io, come sai non ho simpatia per Red Hat e Canonical e prediligo progetti comunitari come quello di Mint, che ti permettono di fare richieste di implementazioni che sono ascoltate, prese in considerazione e spesso assecondate. Per me questo non ha prezzo.

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  3. Ciao Dario, vorrei dare un’ulteriore colpo di mannaia su windows 11. Installare Windows 11 su un computer vecchio di 16 anni come il mio, prima che mi si rompesse, non era un problema. Qualsiasi inesperto principiante può bypassare la compatibilità: tra i tanti metodi il più banale è quello di eliminare il file di “check” dal file Iso ed il gioco è fatto. Windows 11 si installa anche su vecchi computer….non è un problema!!!!. I problemi semmai arrivano dopo: la licenza è legata all’ID della scheda madre. E chi acquista una licenza non riutilizzabile per un vecchio computer se tra poco lo cambi? E allora alcuni tengono windows 11 in dual boot con Linux. Anche perchè utilizzare un computer privo di licenza legale, o anche software abusivo, prima o poi ti parte in backround la connessione ai loro server e ti rintracciano: o mandando un’e-mail, come fa Microsoft, o disattivandoti direttamente le applicazioni come fa Apple. Io possiedo due computer: un desktop e un portatile tutti con licenza regolare Windows OEM e naturalmente Microsoft ti obbliga ad aprire un account on-line. Anche se puoi usare ancora un account locale……cioè senza connessione. Ma fino quando? Microsoft afferma che avere l’account locale facilita la reimpostazione dell’attivazione in caso di reinstallazione del S.O. Ma in questo caso perdi la privacy….E comunque la tua licenza è legata alla scheda made. Spero di non aver detto delle cose inesatte. A parte questo in Linux c’è il “vizio” di avere i programmi all’ultimo grido……….su Windows le migliori applicazioni sono professionali e l ”ultimo grido” si paga profumatamente. E anche per questo su Windows installi solo quello che ti serve. Tutto questo ha lo scopo di fare vendere ai produttori il loro software, oppure il loro Hardware, o computer……….far girare l’economia. Apple, Microsoft, Acer, Intel….devono fare guadagnare i propri azionisti e 3 delle società che ho citato sono ai primi posti come capitalizzazione nelle borse d’America. Infine parliamo dell’interfaccia di Windows 11: non tutti apprezzano il “look” che possiede ….tanto che molti utenti ricorrono a programmini di terze parti per riportare, ad es., il pulsante dello start Menù alle origini in stile windows XP o Seven. E alcune distro di Linux “scimmiottano” il desktop di Windows 11 pensando di agevolare la transizione al sistema operativo non sapendo che gli utenti Windows vorrebbero, si, una Transizione “indolore” a Linux ……ma che non significa ritrovarsi di nuovo una brutta interfaccia del Desktop della Microsoft. In altre parole: Linux e LMDE che uso regolarmente hanno delle interfacce desktop diverse da Windows 11. Ed è giusto così. Poi ci sarà anche l’utente che preferirà l’interfaccia precisa e spaccata di Windows, come ad es. la distro PCLinusOS, ma questo è un’altro discorso. Per tutti questi motivi penso che tra sistema libero e proprietario c’è un divario impressionante. Ciao Dario e buona continuazione……

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    • Ciao Giovanni. La pratica di installare un KMS disattivando ogni protezione, al fine di attivare illegalmente una copia di Windows, mi fa sorgere un sorriso. Dopo tanti anni di contatto diretto grazie al centro assistenza di cui sono socio, ho verificato che, in una fase, Microsoft bloccava le attivazioni “non ufficiali”, salvo poi riattivarle. Spesso poi i messaggi “copia non autorizzata” arrivavano anche a chi ce l’aveva legalmente.
      Insomma, MS è più interessata al fatto che si usi il suo OS e a poterti tracciare in tutto, piuttosto che ad inseguire il pagamento delle licenze, visto che dai dati guadagna comunque di più! Le licenze OEM sono certamente legate all’hardware ma mi pare che si possa salvare e riutilizzare nello stesso PC il relativo product key. Nulla ti impedisce di formattare l’installazione piena di inutilità che il produttore fornisce e reinstallare dalle ISO scaricate nel sito Microsoft o con lo strumento di creazione di supporti USB.
      Rincorrere le nuove versioni dei programmi non è pratica invalsa a chi sceglie una distro su base Debian forse. E concordo che l’aspetto di Windows 11 non trovi tutti i suoi utenti d’accordo, ma ne trovo a cui piace molto. Si, il divario è enorme tra i due mondi! Buona continuazione anche a te!

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  4. Ciao Dario.
    Grazie a te per la tua costante attività di promozione di Linux e del software libero.

    Il costo superiore degli elaboratori vendite nelle boutique hardware Linux non é dato dai numeri ridotti ma piuttosto, nella maggior parte dei casi, dal fatto che si aggiunge un passaggio commerciale: le boutique acquistano hardware standard, Clevo ad esempio, su cui appongono il loro marchio ed installano una distro.

    Concordo completamente sulla logica disdicevole di obsolescenza applicata da Apple, vale decisamente meno per i PC Windows.

    Ancora, purtroppo i software proprietari non sono solo un passo avanti rispetto al software libero, sono avanti anni luce.

    Faccio l’esempio di Calc ed Excel: Power Query, disponibile dal 2010 in Excel, semplicemente non ha un equivalente in Calc e purtroppo l’elenco delle funzionalità che rendono Excel superiore é lunghissimo. Lo scrivo con rammarico da appassionato del software libero ma anche professionista che processa dati: pragmaticamente uso Excel e non Calc, i pochi euro necessari per le licenze ritornano ampiamente nella prima giornata di lavoro grazie al tempo risparmiato. E, sempre purtroppo, per quello che sento da altri professionisti ciò vale anche per il CAD piuttosto che per la produzione multimediale.

    Gabriele

    Rispondi
    • Ciao Gabriele, ti riporto la mia esperienza personale da professionista utene di CAD e da appassionato evoluto di fotografia.
      Per il CAD ho trovato la mia soluzione in BricsCAD e rimando al mio commento qui sotto quando verrà pubblicato.
      Per quanto alla fotografia, sicuramente il workflow dei software proprietari è decisamente più ottimizzato, ma come possibilità di espressione gli algoritmi di Darktable per lo sviluppo dei files RAW e Gimp per l’elaborazione finale, non hanno nulla da invidiare agli altri. Talvolta penso addirittura che Darktable mi spaventa da quello che sarebbe in grado di fare… se a me servisse…

      Ciao, Marco.

      Rispondi
      • Ciao Marco.

        Non mi pare che Bricsys offra software free and open source, con licenza GPLx per intenderci.

        Se così é, stai confrontando software proprietari fra di loro. Ci sono altre opzioni a pagamento close source per Linux, credo tuttavia che converrai con me che lo standard di fatto siano i prodotti Autodesk.

        Quale é la differenza pratica fra installazione su Linux o su Windows? Se sai gestire un sistema operativo da solo, Linux é più solido, altrimenti trovare assistenza per Windows é molto più facile. Oppure c’è l’opzione di acquistare una licenza Canonical / Red Hat / Suse, certamente non con assistenza on site.

        A proposito di workflow con software libero, certo se accetti di combinare strumenti diversi riesci a fare praticamente tutto, vale anche per le osservazioni che ho fatto nel precedente mio commento a proposito di Calc ed Excel.

        Tuttavia ci sono due inconvenienti:

        1. Il tempo e le competenze necessarie per costruire il flusso di lavoro ed interfacciare i vari elementi;

        2. L’interoperabilità con i clienti o utenti: se consegni solo il risultato del processo purché sia in uno standard diffuso, probabilmente é possibile, tuttavia se, come nel mio caso, consegni uno strumento le cose si complicano così tanto da rendere in pratica impossibile il compito.

        Bello scambio di punti vista, ti ringrazio.

        Gabriele

        Rispondi
        • Ciao Gabriele, come commentavo con Giovanni, senza dubbio i punti critici sono l’ostinazione e la curva di apprendimento necessari per modificare il proprio flusso di lavoro. E in effetti, spesso l’ostacolo insormontabile è l’integrazione con quello altrui.
          Forse è romanticismo, ma più le alternative non sono più di nicchia e più non potranno essere ignorate.

          Rispondi
          • Ciao Dario.

            In questa discussione mi sono ritrovato a far la parte del cattivo, ritengo che mi corra l’obbligo di una spiegazione.

            Ho scoperto il software free and open source all’inizio del secolo, sono un affezionato utente Linux dal 2013, dal 2014 sono un membro ufficiale di openSUSE, anche se oggi partecipo molto meno al progetto pur continuando a votare alle elezioni del board ed a fare un minimo di attività di testing e di promozione.

            La mia esperienza professionale a partire dal 2016 mi ha portato ripetutamente a scegliere pragmaticamente gli strumenti che mi hanno consentito di essere più efficiente, ovvero di passare meno tempo possibile a fare attività senza valore aggiunto per i clienti. In questa logica purtroppo non hanno trovato molto spazio nè Linux nè gli strumenti free and open source. Da qui deriva il mio cinismo.

            Ho apprezzato molto, e te ne ringrazio, la tua apertura mentale nel pubblicare i miei commenti che, ad una seconda lettura, mi sembrano a tratti caustici.

            Gabriele

          • Ciao Gabriele, diceva Gaber “i limiti che abbiamo, ce li dobbiamo dire”! Quindi ben vengano i tuoi commenti, che spesso toccano i nervi scoperti del mondo che abbiamo abbracciato. Talvolta mi trovano soltanto sommerso e desideroso di rispondere a tutti, purtroppo anche sbrigativamente. Ed il risultato è forse un tono da me indesiderato, specie manifestando punti che non mi convincono a pieno. In particolare, non riuscirai a farmi cambiare idea su Linux Mint e sul fatto che, malgrado i limiti in ambiti specializzati dove gli ottimi strumenti di sviluppo Visual di MS hanno permesso la proliferazione di software eccellenti, non valga la pena strappare a certe logiche la stragrande maggioranza di utenti più o meno esigenti che possono far salire la percentuale di adozione ad un numero che non possa più essere ignorato da tante software house 🙂
            Grazie per la tua assiduità nella frequentazione delle mie pubblicazioni e per ritenere meritevole dedicare del tempo anche a partecipare attivamente. A presto!

  5. Non posso discutere i limiti di Linux nei settori più professionali, quelli purtroppo rimangono. Ma questo non toglie che Windows, non importa che sia 10 o 11, sia basato su fondamenta ormai decotte, che hanno retto molto peggio di Linux il passare del tempo e che sarebbe meglio rottamare per fare posto a qualcosa di meglio, come la stessa Apple ha fatto con MacOS 10 (che deriva da BSD, ossia famiglia Unix). Per Redmond, però, il problema è l’ecosistema enorme che si è creato attorno a Windows e che aiuta molto windows stesso a sopravvivere.

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    • Eh già. Ed il fatto che MS sia sempre in agguato a corteggiare istituzioni di ogni livello e anche il vantaggio sul gaming influiscono..

      Rispondi
  6. Ciao Dario, ciao a tutti!
    Sono un soddisfatto utente Linux da oltre tre anni e, a conti fatti, non posso che dirne bene. Ho provato diverse distribuzioni, partendo da Elementary OS, poi Ubuntu, Debian e Zorin (quest’ultima in live); ma quella che più mi ha colpito e soddisfatto, e che è diventata la mia distro di riferimento, è indubbiamente Linux Mint.
    Vorrei qui aggiungere due precisazioni che potranno essere utili a tutti, soprattutto a chi fosse ancora oggi indeciso, pur imbattendosi in questo sito molto ben curato da Dario:
    1) questione CAD: io ho trovato la mia soluzione con BricsCAD. È un software proprietario, pertanto a pagamento, ma c’è anche per Linux, il costo è decisamente “umano” (quello più blasonato e noto, tra l’altro, prevede ormai solo licenze in abbonamento), è disponibile in licenza perpetua (lo compri ed è tuo per sempre) ed è possibile installarle ogni licenza su due PC (purché non utilizzati contemporaneamente). Lo sviluppo della versione per Linux non è perfetta, ma il programma è assolutamente utilizzabile in ogni sua funzione e per certi aspetti è pure meglio di quelli noti; l’aspetto estetico e l’utilizzo è praticamente identico.
    L’assistenza italiana è perfetta sia telefonicamente che via email, ed è compresa nel costo della licenza.
    Comunque so che esistono anche altri prodotti, basta cercare un po’ in rete.
    2) consiglio per chi usa abitualmente kit per Firma digitale/CNS e non può restare inoperativo: oltre a rimandarvi allo specifico articolo di Dario qui su AlternativaLinux, molto ben fatto e spiegato passo passo proprio a prova di principiante, vorrei aggiungere un mio consiglio personale. Quando si avvicina la scadenza dei vostri certificati di firma, se per un qualsiasi motivo doveste comprare un nuovo token, prendetivi per tempo e acquistatelo con almeno un mesetto di anticipo, perché mi è capitato proprio ultimamente di aver avuto una decina di giorni di “buco” prima di aver tutto perfettamente funzionante.

    Per il resto, che dire…
    Grazie Dario per i tuoi sempre preziosi contributi, per la tua disponibilità a risolvere eventuali problemi e… More Linux, Less Windows!

    Marco

    Rispondi
    • Marco, come non condividere la tua scelta! 🙂 Ho un amico ingegnere, ha uno studio importante, e mi dice di usare esclusivamente open-source e mi ha segnalato, tra altri software, BlenderBIM con cui ho piacere di ricambiare la tua gradita segnalazione di BricsCAD. Quindi le possibilità non mancano di certo anche in ambito serio. Quanto alla scadenza di certificati, la prima volta ci sono cascato anche io e non è uno scherzo nemmeno con Windows. Grazie per la stima! Ciao

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  7. Ciao Dario,
    io da tempo seguendo i tuoi video ho deciso di installare linux mint sui miei pc più vecchi e mi piacerebbe utilizzarlo anche nel mio laboratorio, il problema però è che non riesco ad oggi utilizzarlo con i macchinari e i rip che utilizzo sui pc con windows. Adesso mi ritrovo ad avere un pc fisso di 6 anni che non può essere aggiornato a win 11 e questo mi mette nella condizione di dover comprarne uno nuovo. Io dovrei capire se fosse fattibile installare i programmi per gestire le stampanti e ricamatrici.
    Inoltre ho provato più volte ad installare corel draw su mint senza risultati. Provo ad utilizzare gimp e inkscape ma entrambi li trovo tanto macchinosi.
    Vorrei chiederti se mi puoi far una consulenza per capire se sia possibile risolvere le mie problematiche.

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    • Ciao Andrea, se si tratta di stampanti comuni, tutte le marche prevedono driver per Linux e talvolta si stampa anche senza driver.
      Non so se tu abbia cercato di installare Corel attraverso Wine, ma io ritengo che Wine non sia una soluzione adeguata se non per i giochi o piccolissime utilità per Windows. Quanto ai tuoi programmi quindi, se l’azienda che li rilascia non prevede una versione per Linux, non credo che potrai usarli. Chiedi al commerciale oppure verifica il sito web. Purtroppo, software tanto particolari sono spesso forniti da piccole aziende che non hanno la forza di produrne versioni differenti da quelle per Windows e spesso sono legate ad una specifica versione del sistema Microsoft.
      Io però non sono in grado di assisterti e anche se ho piacere di rispondere sempre qui e nel canale, Linux fa parte del mio tempo libero e non posso che fare un lavoro di divulgazione verso molti con le mie attività. Ti suggerisco però di interpellare un LUG dalle tue parti perché potrebbe essere di grande aiuto. Buona fortuna con il tuo proposito di mollare del tutto Windows.

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  8. Ciao Dario, ti rispondo per integrarmi anche a molti commenti qui fatti da voi. Premesso che uso, come sai, Linux Mint e LMDE e Windows 11 e la mia opinione, molto modesta, ed a livello personale è la seguente……..L’uso di Linux non deve essere comparato forzatamente con Windows. Windows utilizza programmi professionali…….come ad esempio per l’Illustrazione grafica con Adobe Illustrator e Corel Draw. Ma sono programmi professionali…..vale a dire che sono molto potenti ma hanno dei costi elevati. Ad esempio hanno le librerie dei colori professionali “Traumatch” e “Pantone” che sono marchi registrati e che facilitano la stampa tipografica. E quindi allora o un utente si adatta ad utilizzare ad esempio Inkscape, libreoffice Draw…. come equivalente altrimenti non c’è verso che tenga. Come ho detto non necessariamente uno che ha un computer vecchio di 10 anni non può installare Windows 11 perchè non è compatibile. Ma la cosa estremamente importante è che dipende dall’uso che se ne fa del computer. Se utilizzi il PC a livello professionale: come un fotografo o un illustratore è ovvio che puoi utilizzare Photoshop, CorelDraw e Illustrator o la Suite di Adobe. Oppure una piccola segreteria e per studio per i figli a scuola ci si può spingere ad acquistare Office per studenti. Ma è ovvio che se uno utilizza Linux per scrivere 2 lettere al mese, ebbene, Libreoffice è più che sufficiente, anzi è fin troppo anche per uno studente a livello scolastico. E giustamente anche le funzioni di Microsoft Excel non sono nemmeno tutte compatibili con l’equivalente di Libreoffice Calc. E allo stesso modo per ritoccare delle photo personali si può usare benissimo Gimp senza acquistare il costosissimo photoshop, anche se quest’ultimo è più facile da usare, ma anche qui, siamo sinceri, quanti sanno usare al completo tutte le funzioni di Gimp? Il discorso è che non è nemmeno necessario pretendere di avere l’ultimissima versione di una app perchè se l’utilizzo di Libreoffice è solo superficiale con una conoscenza parziale dei comandi principali della Suite Open Source non si accorgerà nemmeno degli aggiornamenti visto che non ha nemmeno una conoscenza profonda dell’applicazione. Partiamo anche dalla Stampa…..installare il driver di Linux e Windows dal CD incluso, nel mio caso, non è la stessa cosa: si vede che nel driver di linux mancano alcune funzioni e probabilmente è dovuto al fatto che le librerie “DLL” di Windows non sono le stesse di Linux. Molto spesso le applicazioni professionali sono anche più costose perchè si avvalgono anche dell’esperienza, non solo del programmatore che deve scrivere il codice, ma anche con il feedback dei professionisti che lo usano. La mia conclusione è che non voglio sminuire Linux che, anzi, sempre mia opinione personale, offre degli strumenti gratuiti che possono essere usati dalle aziende, scuole e società. Ma Linux è validissimo per l’utente medio che forse, rappresenta la maggior parte, degli utilizzatori. E le utilizzo anch’io….Ma non si deve fare l’errore opposto, a mio avviso, di entrare nel magico mondo di Linux e trovare l’equivalente gratis “professionale” senza pagare lo scotto che l’applicazione open deve essere conosciuta fino in fondo e compensando le lacune delle funzionalità software con l’abilità e con la manualità unita all’esperienza dell’utente di raggiungere lo stesso risultato in modo creativo. Aggiungo che uno che acquista Corel Draw o Illustrator come minimo deve sapere disegnare a livello professionale e avere abilità e dimestichezza nel creare grafica vettoriale di una certa qualità….altrimenti non vedo il motivo di pretendere di usare applicazioni di disegno, di progettazione, di grafica open source. Ciao Dario e buona continuazione di nuovo.

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    • Ciao tutte valide considerazioni Giovanni. Io non conosco meglio Gimp ora di quanto conoscessi Photoshop fino a quando quotidianamente usavo quello. Ci sono tante professioni che possono essere compiute solo con software per Linux e ne ho sempre più spesso conferme anche in ambiti che non conosco.
      Ovviamente ci vuole, prima di tutto, ostinazione. Perché è molto più semplice e vasto il panorama Windows, grazie soprattutto a Visual Studio ed altri software del gruppo, che hanno reso la vita semplicissima a chi volesse cimentarsi con la realizzazione di applicazioni per Windows, con il framework .NET o le DirectX.
      Secondo, chi viene da una formazione avanzata su software di sviluppo e grafica come quella che avevo in ambito Windows, deve comunque affrontare una curva di apprendimento per cambiare radicalmente abitudini. Io ho appena avviato una collaborazione con un esperto di programmi Adobe e delle controparti libere per affrontare un discorso sulle alternative. E sarò chiarissimo nel premettere che si tratta di alternative, ma che non si possono pretendere cloni. Grazie e a presto.

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  9. Ciao tutti,
    mi chiamo Franco e ho sempre seguito Linux. Sono vecchio: ho cominciato con gli ibm a schede in america. Vi voglio raccontare la esperienza recente, in cui molte cose scritte rientrano. Intanto grazie per il grande aiuto ricevuto leggendovi.
    1) acquisto una licenza win 11, mi blocca perchè il processore è vecchio (intel i7 che opera mediamente al 25% della potenza e che gestisce bene le sovrapposizioni di una dozzina di fotogrammi con adobe). Divento pazzo per commutare a win 10 e ci riesco.
    2) installo win 10 e vado letteralmente in bestia perchè mi costringe a rivelargli varie password, altrimenti non procede con l’installazione. Vergognoso, Schifoso, un vero outrage. Terminato, gmail mi invita a cambiare password per una intrusione della microsoft!
    3) gimp funziona benisssimo e ha tutte le funzionalità di adobe. Ci vuole tempo per abituarsi. In effetti ho installato win 10 perché sono abituato al programma nikon, ma su win 7 non si installa più.
    4) Linux mint è semplice, efficace e non invasivo. Queste caratteristche le aveva win7, ma non le ha win 10. Per niente.
    5) fate attenzione che venir privati della privacy è un passo fondamentale per vedersi sottrarre il controllo di se stessi.
    6) E’ duro, molto duro, ammettere e dirvi che Linux non è più l’alternatva, ma la sola via percorribile per chi, come me , non vuole perdere il controllo del proprio agire e continuare ad esercitare il libero arbitrio. Si, parole grosse e appesantite dall’uso, ma le cose stanno così. Che vi piaccia o non vi piaccia.
    7) win 10 l’ho incatenato in un ssd a cui accedo con una switch e col bios, gli ho tagliato tutti i collegamenti esterni e lo uso solo col programma nikon.
    Ciao

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    • Ciao Franco, non posso che concordare in pieno con tutto ciò che dici. Fu proprio il “dopo Windows 7” ad incoraggiarmi all’abbandono per Linux Mint. Ed è anche vero che non si tratti solo di alternativa per chi ha a cuore non essere ostacolato o tracciato nell’uso del proprio computer.
      Ma perché non allestire una VM Windows in Linux? Scarichi la ISO, la privi di scheda di rete, la installi senza account e codice prodotto e non la attivi. Puoi comunque condividere una cartella di passaggio tra i sistemi e trascinare file da una all’altra.
      Non conosco i software Nikon, ma ti segnalo Pix di Linux Mint che importa e organizza da qualunque fotocamera e permette interventi di modifica anche senza Gimp. Fuori da Mint c’è Shotwell su cui Pix si basa.
      Ti auguro quindi di azzerare ogni dipendenza dai sistemi di Redmond e tirare un sospiro di sollievo con Linux.

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  10. WIndows7 va benissimo anche oggi, basta sapere come e per cosa utilizzarlo!
    Non vi spaventate a chi vi dice che “non è sicuro”; nessuno vi dice i dettagli cosa e perché non è sicuro e come posso continuare ad utilizzarlo. Piuttosto informatevi e studiate, c’è troppa ignoranza in giro.

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    • Io dico che non è sicuro perché non riceve patch da anni e alcuni lo usano ancora perché si trovano bene con quello. Anche io lo uso talvolta: in una VM priva di scheda di rete.

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    • Grazie Michele, addirittura irrisolvibile! E si paga con denaro e cedendo informazioni sulla propria vita. Poveri utenti…

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